10 bufale sui droni

… anche se, più che di bufale, bisognerebbe parlare di leggende metropolitane o, meglio ancora, di falsi luoghi comuni.

Proviamo ad elencarne alcuni:

  1. “I droni sono mezzi aerei senza pilota”

Assolutamente no!

Il pilota c’è, semplicemente non è a bordo del drone bensì a terra (o a bordo di altri mezzi).

  1. “Per pilotare un drone devo avere il patentino”

Non necessariamente.

Per utilizzare un drone a fini ludici non occorre nessun titolo (purché si rimanga lontano dai centri urbani, dagli assembramenti e dalle infrastrutture).

Altra cosa è l’utilizzo professionale, per il quale è necessario (ma non sufficiente) che il pilota sia in possesso di uno specifico attestato.

  1. “Posso far volare un drone anche a km di distanza”

Non proprio.

Sebbene, dal punto tecnologico, i droni siano in grado di spingersi a diversi km di distanza dal pilota, ciò non è consentito dalla normativa.

In Italia il limite massimo per la distanza tra il pilota ed il drone è pari a 500 metri (per l’altezaa il limite è 150 metri).

  1. “Se mi autorizza il Sindaco, posso far volare il drone sul centro abitato del Comune”

Categoricamente no!

L’Ente preposto al rilascio delle autorizzazioni per l’utilizzo dello spazio aereo è ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile). In assenza di questa, ogni autorizzazione rilasciata da altri Enti è inefficace.

Tra l’altro, i Sindaci che commissionano lavori con droni a soggetti privi di autorizzazione ENAC, sono corresponsabili delle infrazioni commesse, e quindi passibili di sanzioni amministrative e penali.

  1. Se ho l’autorizzazione posso far volare un drone anche sulla folla

Nient’affatto.

Ad oggi, almeno in Italia, è vietato far volare i droni su assembramenti di persone.

Quanto sopra vale per tutti i droni, di qualsiasi dimensione e peso.

  1. “Se ho il patentino posso usare il drone per lavoro”

Non basta.

Oltre al patentino (esattamente si chiama “Attestato di pilota APR”) è necessaria una specifica autorizzazione da parte di ENAC.

  1. “Se mi autorizzano le Forze dell’Ordine, non serve l’autorizzazione di Enac”

No no.

L’Autorizzazione di ENAC è sempre necessaria, e tantomeno si può invocare il motivo di necessità o urgenza, dato che oramai ci sono centinaia di soggetti autorizzati a cui potersi rivolgere.

Le Forze dell’Ordine, però, possono effettuare attività di volo in deroga al Regolamento ENAC, o meglio in conformità a regolamentazioni speciali.

  1. “Per i droni che pesano meno di 300 g non serve nessuna autorizzazione”

Non esattamente.

I droni di peso inferiore ai 300 gr (limite che verrà portato a 250 gr a breve) sono esonerati da una serie di adempimenti, tra i quali l’obbligo dell’Attestato per i piloti. Tuttavia rimane l’obbligo di ottenere l’autorizzazione da parte di ENAC, per chi li utilizza a scopo professionale.

  1. “Nessuno può far volare un drone sulla mia proprietà se non ha la mia autorizzazione”

Falso.

Lo spazio aereo è di competenza statale, anche quello che sovrasta le proprietà private (anche a pochi metri dal suolo). Essendo di competenza statale, lo Stato lo norma attraverso i suoi Enti, nella fattispecie ENAC.

Altra cosa è il rispetto della normativa in materia di Privacy, a cui tutti i piloti devono comunque attenersi.

  1. “Il termine “drone” deriva dal rumore che fanno i motori, simile al ronzio delle api”

No, l’origine è un’altra.

Negli anni ‘30 del secolo scorso la marina britannica aveva sviluppato un bersaglio telecomandato per esercitazioni di tiro derivato dal biplano DH 82 e denominato DH 82B Queen Bee (“ape regina”). La marina americana si era basata sul Queen Bee per costruire un proprio modello che in omaggio all’originale aveva chiamato Drone (“fuco”), continuando così il tema entemologico.

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