CRM e Comunicazioni aeronautiche

Claudia: Perché si parla di CRM e Comunicazioni aeronautiche per i piloti di droni? Che c’entra?

Air Abruzzo: Il Regolamento Europeo per i droni (dovremmo dire il Regolamento di esecuzione UE n. 2019/947 della Commissione del 24 maggio 2019, relativo a norme e procedure per l’esercizio di aeromobili senza equipaggio… ma così è troppo lungo) prevede che i piloti di droni debbano avere determinate competenze, proporzionali al livello di rischio dell’operazioni che svolgono.

Per Operazioni OPEN, infatti, che sono operazioni caratterizzate da un basso livello di rischio, sono sufficienti requisiti modesti per il pilota.

Per le operazioni SPECIFIC, invece, per le quali il livello di rischio è più alto, le competenze richieste al pilota sono maggiori, sia quelle di tipo teorico che quelle di tipo pratico.

Le conoscenze di tipo teorico, ad esempio, devono comprendere le discipline di “CRM” (crew resource management) e di “gestione delle comunicazioni aeronautiche”.

Claudia: Queste discipline di cosa trattano?

Air Abruzzo: Diciamo subito che sono due discipline che riguardano il lavoro di team, cioè attività professionali che prevedono l’interazione tra più persone.

In effetti, le operazioni SPECIFIC comprendono un gran numero di casistiche, accomunate da una complessità medio-alta, non solo per il livello di rischio, ma anche in riferimento all’ambiente in cui si svolgono e al numero di persone che intervengono a vario titolo.

Quindi, per le operazioni SPECIFIC è molto probabile che il team sia costituito da più persone e quindi che il pilota debba interagire con altre figure (osservatori, assistenti, coordinatore delle operazioni, personale di Enti terzi, personale della committenza, etc.).

Inoltre, in situazioni di emergenza dovrebbe certamente interagire con i membri dell’ERT -emergency response team, oltre che, eventualmente, con Forze dell’Ordine, Enti di pronto intervento, etc.

Claudia: Ma è proprio necessario avere una preparazione specifica per interagire con altri?

Air Abruzzo: In alcune attività è fondamentale.

Basti pensare alle cause degli incidenti in aeronautica negli ultimi 60 anni. La statistica ci dice che si sono ridotte drasticamente le cause riferibili a difetti e malfunzionamenti delle macchine, mentre sono rimaste sostanzialmente invariate quelle riferibili al fattore umano, le quali oggi rappresentano più dell’80% del totale degli incidenti. 

La relazione esistente tra un difetto di una macchina ed il suo funzionamento è abbastanza facile da individuare. Inoltre, nel corso degli anni lo studio degli incidenti ha permesso di correggere i difetti delle macchine, e lo sviluppo della tecnologia ha reso possibile elevare notevolmente il livello di affidabilità delle stesse.

Purtroppo non si può dire la stessa cosa dell’uomo e, soprattutto, dell’uomo inserito in un contesto relazionale.

Quindi, rimane da fare un grande lavoro sul fattore umano.

Claudia: Ma questo vale solo nel mondo aeronautico?

Air Abruzzo: No. Vale per tutti i contesti in cui un errore umano, una decisione sbagliata o presa in ritardo può causare ingenti danni; ad esempio anche nel campo della chirurgia, o quello degli interventi di emergenza (antincendio, soccorso, etc.) o in campo bellico, e così via.

Claudia: Ok, però non ho capito cos’è il CRM?

Air Abruzzo: Vuol dire gestione del team, dell’equipaggio, del gruppo di lavoro.

Conoscere le dinamiche relazionali per migliorare l’approccio verso il lavoro di squadra.

Imparare quali sono gli strumenti per creare un buon team e per orientare il lavoro di tutti verso il risultato.

Riconoscere gli errori tipici e gli atteggiamenti sbagliati. Sperimentare le tecniche di comunicazione assertiva.

Adottare tecniche per accrescere la situahional awareness…

Claudia: Ora mi sono persa…

Air Abruzzo: Beh, qui si scende troppo nel dettaglio e conviene sorvolare. Però il concetto di “situational awareness” è centrale.

Ti consiglio di iscriverti ad uno dei nostri corsi di UAS CRM 😉

Claudia: Perché no, mi sembra siano concetti validi anche in altri ambiti lavorativi.

Air Abruzzo: In tutti direi. E non solo ambiti lavorativi, anche nella vita quotidiana.

Ad esempio, quando, durante i corsi, parliamo di bias cognitivi, si scatenano sempre discussioni su fatti personali di vita quotidiana. E’ normale.

Claudia: Immagino. E invece il corso in “gestione delle comunicazioni aeronautiche”?

Air Abruzzo: Il fine è di fornire ai corsisti gli strumenti di base per affrontare una comunicazione chiara ed efficace utilizzando la radio, ma anche altri dispositivi.

Ci sono nozioni puramente tecniche, sul modo in cui si emettono i messaggi, sulle caratteristiche della comunicazione in frequenza, su come vanno concepiti i messaggi, fino alla organizzazione pratica del sistema di comunicazione all’interno di una operazione con UAS.

Noi usiamo fare diverse esercitazioni pratiche, in modo da mettere i corsisti in condizioni di sperimentare situazioni reali, scaturite dalla nostra esperienza su operazioni reali.

Claudia: Mi sembra di capire che ci siano punti di contatto tra le due discipline.

Air Abruzzo: Esattamente. Infatti noi cerchiamo sempre di gestire i due corsi in maniera integrata, per sfruttarne la sinergia e massimizzare l’efficacia del corso.

Non c’è una buona comunicazione se non si conoscono le basi del CRM; d’altra parte, la comunicazione è una parte basilare del CRM.

Claudia: Grazie. Non si finisce mai di imparare.

Air Abruzzo: A chi lo dici…

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